cinque considerazioni su Il Fiero Pasto

1

“Il fiero pasto” è una raccolta di tre brani su tre sonetti dell’amico Sandro Boccardi.

2

Il titolo della raccolta prende spunto dal titolo del primo Sonetto. Gli altri due sono “Solo bianca è la nuvola del fiato” e “La Bestia che si imbestia”.

3

La Scelta dei tre testi da musicare è stata fatta da me tra decine di sonetti di Boccardi, in base alla ricerca di tre affetti “polari”.

Il primo sonetto “Il fiero pasto”, è ironico, vivace, sanguinico e giocoso.

Nel secondo, “Solo bianca è la nuvola del fiato”, prevale la malinconia e la nostalgia.

Il terzo, infine, è pieno di rabbia, di collera e di sgomento per la violenza di cui l’uomo è capace.

Se qualche lettore attento mi domandasse per quale motivo manchi il temperamento flemmatico, forse direi che per un flemmatico è molto difficile rappresentare se stesso.

4

La tripartizione sanguinico, malinconico, collerico, potrebbe essere vista come un ammiccamento alla struttura della sinfonia in tre movimenti. Un ulteriore elemento di vicinanza alla struttura della sinfonia si ravvisa nel fatto che il primo sonetto/movimento termina con una ripresa del tema iniziale secondo una struttura che, con un po’ di fantasia, potrebbe essere accostata alla forma “sonata”. Le similitudini con la sinfonia, però, finiscono qui.

5

L’opera è stata concepita per controtenore accompagnato da un ensemble di archi con cembalo. Le articolazioni sono state pensate per strumenti montati in budello, ma questa scelta non è vincolante. L’uso del controtenore e il tipo di ensemble, così come certe scelte musicali palesemente descrittive e volte a “stupire” l’ascoltatore attraverso giochi di aderenza o di conflitto col testo, potrebbero far pensare ad un ammiccamento all’estetica barocca. Se tale ammiccamento ci fosse, si fermerebbe sicuramente a questi pochi dati e non riguarderebbe assolutamente lo stile musicale dell’opera, che rimane totalmente libero.